L’Orto sociale è un’iniziativa che nasce dalla necessità di rafforzare il contatto tra i migranti richiedenti asilo e la terra che dà loro ospitalità. Un rafforzamento che passa attraverso l’attività più autentica di relazione con la terra: l’agricoltura e la coltivazione di piante edibili.
Il progetto parte dalla considerazione che i migranti vengono a cercare un Paese dove non solo il cibo, ma la legalità sia alla base della pace sociale e della condivisione. Da aggiungere a questo è anche la passione che molti ragazzi ospitati dimostrano per l’agricoltura: buona parte di loro dichiara di essere stato agricoltore o di aver fatto lavori nei campi coltivati.
Tahomà mette a disposizione un appezzamento di terreno sito a Bibbiena,in cui tutti possono venire a piantare, coltivare specialità autoctone o esotiche e soprattutto condividere esperienze e competenze. L’orto è facilmente raggiungibile, per cui a tutti è concessa l’opportunità di andarci, in qualsiasi momento, ed è gestito da un numero ristretto di responsabili, individuati proprio grazie alla loro inclinazione e passione nel curare la terra.
Ma cosa si coltiva nell’orto sociale? pomodori di varie specie, melanzane, peperoni, insalata, zucchine, patate, karkadé, arachidi e erbe aromatiche.