La Casa di Adama è un progetto dedicato al sostegno dell'inclusione sociale e lavorativa per titolari di protezione umanitaria e casi speciali, in risposta al DECRETO-LEGGE del 4 ottobre 2018, n. 113. Situata a Bibbiena, questa struttura ha offerto, per anni, un aiuto concreto a coloro che, a causa delle modifiche normative introdotte dal D.l. 113/18 (noto come Decreto Sicurezza), non avevano più accesso alla seconda fase dell'accoglienza.
Il decreto ha, infatti, eliminato una delle tre forme di protezione per irichiedenti asilo: la protezione umanitaria, sostituita dalla protezione speciale. La Casa di Adama era, dunque, rivolta ai titolari di protezione umanitaria ed ai nuovi titolari di protezione per protezione speciale, che dal 5 ottobre 2018 non potevano più accedere al circuito del sistema SPRAR (adesso SAI), a differenza dei rifugiati e dei titolari di protezione sussidiaria, peri quali questa possibilità rimaneva.
Attraverso un alloggio sicuro ed il supporto legale, sanitario e lavorativo, La Casa diAdama di offriva un immediato punto di riferimento a chi si trovava in difficoltà. In questo modo si mirava anche a prevenire le conseguenze negative del cambiamento normativo, come problemi di sicurezza pubblica ed aumento dei costi per le amministrazioni comunali di fronte alla condizione di indigenza dei titolari di protezione umanitaria residenti nel Comune.
Tahomà ha selezionato i beneficiari del progetto in base al percorso di integrazione intrapreso durante la prima accoglienza, convinta che un'opportunità di sostegno debba essere offerta a chi ha dimostrato un reale impegno nell'integrarsi sul territorio. Tuttavia, la Casa di Adama è sempre stata aperta a chiunque si trovasse in questa particolare situazione di disagio, senza esclusioni.